11 settembre.. ok ..si comincia.
6.30 ..bip,bip,bip, bip, bipppppppppppppppppppp – uffa!!!-… Mi alzo, si comincia scuola.
Un caffè e poi i soliti urli della solita mattina di un giorno di scuola:
- Chi ha preso il la mia maglia.. muoviti siamo tardi andiamo…_
-Smettila, non siamo tardi, ti agiti sempre, aspetta, il bus passa al 35 perché esci ai 25… ??
- Hai la merenda??—
- Uffa ..si’ non agitarti.. –
- A che ora torni…?-
- Al solito –
Viaaaaaaaaa andiamo che è tardi..
E così inizia la mia giornata, solo che l’agitata è la prof e l’altra è la figlia della prof, la mia ex bambina.. che va alle superiori.
Io invece vado alle medie.
Alle 7 e 40 sono a scuola.
Scuola bene di una città medio grande con ragazzini bene e poi qualche ragazzino difficile, ma più difficili sono i figli dell’avvocato, del consigliere comunale, dell’assessore….veramente loro non sono difficili, sono i genitori che vorrebbero che i loro figli fossero tutti geni superequilibrati e supersaggi, non come i genitori stressati dalla vita frenetica che hanno trasmesso con il latte dai biberon ai figli, ma equilibrati, miracolati, geni che producono senza fatica dopo ore di danza, teatro, corsi di inglese, pallavolo, pallacanestro, sci e via di seguito …questi ragazzini sono tremendamente stanchi e spesso vengono a scuola per riposarsi
Bene si incomincia.
Prima ora , una seconda: Entro.
Tutti in piedi
- Buongiornoooooooo -
- Buongiorno sapete che avete cambiato quasi tutti gli insegnati? -
E il solito.. -ma c’è lei.. ( non rispondo)
Questi ragazzini sono splendidi, la classe che tutti avrebbero voluto, buoni, gentili, educati sorridenti, interessati e .. stanchi.
Non posso non volergli bene.
Quest’inverno, in montagna ad una è venuto sangue di naso ed è svenuta per tre volte e la mamma, contattata per cell mi ha detto:
- Non si preoccupi, non le dia niente, le passerà io sono contraria alle medicine..-
Una ragazzina : 30 chili di dolcezza in un letto con la borsa del ghiaccio e io lì che non sapevo come aiutarla….
Poi è passato.
Oggi siamo di nuovo insieme ed è bello ritrovarci, l’ora passa in fretta e poi..
- A domani, portate il libro giallo -
- Ok prof..!-
Cambio di ora e arrivano i “primini” ai quali bisogna spiegare tutto, che non devono più chiamarti maestra, che le ore sono tante, tante, tante, ma i loro genitori hanno scelto il tempo corto e così dovranno stare a scuola fino alle 2 e mezza, non tutti i giorni, ma i riposi sono pochi, due di 10 e 5 minuti e si comincia alle 8.
Generalmente l’ ultima ora dormono.
Due ore insieme per conoscerci, io sono quelle di matematica, la coordinatrice.
Li fotografo , poi attaccherò sul registro i loro visini così li ricordo da subito..
Si divertono per le foto ma uno non capisce quando gli dico di mettersi in posa, non capisce una parola di italiano.
E’ serbo, appena arrivato e non conosce altro che il serbo. Per fortuna in classe c’è una ragazzina serba che da 5 anni vive in Italia e così riusciamo a comunicare…ma è difficile.. gli vengono le lacrime ed anche a me..
Non so come fare e mi viene una rabbia, una rabbia… anche se ho insegnato tanti anni agli stranieri “adulti” con questo bambino è diverso.. lui soffre e io per oggi non riesco ad aiutarlo, posso solo sorridergli da slogarmi le mascelle e toccarlo sperando che capisca il mio affetto, perché qua non c’è didattica che tenga o lui ti accetta e ti vuole bene e si fida o è una strada tutta tutta in salita
Vedremo domani.
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Copyright © La_prof. Mity 2006-2012

Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Un caffè e poi i soliti urli della solita mattina di un giorno di scuola:
- Chi ha preso il la mia maglia.. muoviti siamo tardi andiamo…_
-Smettila, non siamo tardi, ti agiti sempre, aspetta, il bus passa al 35 perché esci ai 25… ??
- Hai la merenda??—
- Uffa ..si’ non agitarti.. –
- A che ora torni…?-
- Al solito –
Viaaaaaaaaa andiamo che è tardi..
E così inizia la mia giornata, solo che l’agitata è la prof e l’altra è la figlia della prof, la mia ex bambina.. che va alle superiori.
Io invece vado alle medie.
Alle 7 e 40 sono a scuola.
Scuola bene di una città medio grande con ragazzini bene e poi qualche ragazzino difficile, ma più difficili sono i figli dell’avvocato, del consigliere comunale, dell’assessore….veramente loro non sono difficili, sono i genitori che vorrebbero che i loro figli fossero tutti geni superequilibrati e supersaggi, non come i genitori stressati dalla vita frenetica che hanno trasmesso con il latte dai biberon ai figli, ma equilibrati, miracolati, geni che producono senza fatica dopo ore di danza, teatro, corsi di inglese, pallavolo, pallacanestro, sci e via di seguito …questi ragazzini sono tremendamente stanchi e spesso vengono a scuola per riposarsi
Bene si incomincia.
Prima ora , una seconda: Entro.
Tutti in piedi
- Buongiornoooooooo -
- Buongiorno sapete che avete cambiato quasi tutti gli insegnati? -
E il solito.. -ma c’è lei.. ( non rispondo)
Questi ragazzini sono splendidi, la classe che tutti avrebbero voluto, buoni, gentili, educati sorridenti, interessati e .. stanchi.
Non posso non volergli bene.
Quest’inverno, in montagna ad una è venuto sangue di naso ed è svenuta per tre volte e la mamma, contattata per cell mi ha detto:
- Non si preoccupi, non le dia niente, le passerà io sono contraria alle medicine..-
Una ragazzina : 30 chili di dolcezza in un letto con la borsa del ghiaccio e io lì che non sapevo come aiutarla….
Poi è passato.
Oggi siamo di nuovo insieme ed è bello ritrovarci, l’ora passa in fretta e poi..
- A domani, portate il libro giallo -
- Ok prof..!-
Cambio di ora e arrivano i “primini” ai quali bisogna spiegare tutto, che non devono più chiamarti maestra, che le ore sono tante, tante, tante, ma i loro genitori hanno scelto il tempo corto e così dovranno stare a scuola fino alle 2 e mezza, non tutti i giorni, ma i riposi sono pochi, due di 10 e 5 minuti e si comincia alle 8.
Generalmente l’ ultima ora dormono.
Due ore insieme per conoscerci, io sono quelle di matematica, la coordinatrice.
Li fotografo , poi attaccherò sul registro i loro visini così li ricordo da subito..
Si divertono per le foto ma uno non capisce quando gli dico di mettersi in posa, non capisce una parola di italiano.
E’ serbo, appena arrivato e non conosce altro che il serbo. Per fortuna in classe c’è una ragazzina serba che da 5 anni vive in Italia e così riusciamo a comunicare…ma è difficile.. gli vengono le lacrime ed anche a me..
Non so come fare e mi viene una rabbia, una rabbia… anche se ho insegnato tanti anni agli stranieri “adulti” con questo bambino è diverso.. lui soffre e io per oggi non riesco ad aiutarlo, posso solo sorridergli da slogarmi le mascelle e toccarlo sperando che capisca il mio affetto, perché qua non c’è didattica che tenga o lui ti accetta e ti vuole bene e si fida o è una strada tutta tutta in salita
Vedremo domani.
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