22 settembre test di ingresso
Inizio alla seconda ora: arrivo davanti alla terza e la porta è chiusa.
Comincio ad infastidirmi perché dobbiamo fare il test d’ingresso e i minuti a disposizione sono solo 56.
Ed ecco, la porta si spalanca: esce come una ventata bollente un’insegnante che mi comunica, con voce tonante, mentre mi trascina in classe, che lei, in quella classe, non farà più lezione!!!
- Guarda, ho scritto sul registro di classe!!-
E allora guardo
La sua grande scrittura svolazzante invade lo spazio di due giorni e rappresenta in pieno la sua foga oratoria: c’è scritto
Non posso fare lezione entrando in un’aula il cui pavimento è coperto di carta
C'è un entrando in più, penso.. ma gurada cosa si va a pensare in quei momenti....l'irritazione deve averle fatto perdere la capacità di comporre una frase in italiano.
Io sono lì, in piedi, vicino alla cattedra e lei tenta di coinvolgermi nella sua cazziata ai ragazzi.
Mi continua a guardare e a chiedere
- Non è vero? -
E poi continua, rivolta alla classe e a me
- Quando insegnavo agli ipodotati mi hanno spiegato che il primo segnale di allarme è il dondolamento sulla sedia e il fare palline di carta. -
Per fortuna che capiscono solo un pezzo del discorso, perché non sanno proprio cosa vuole dire ipodotati.
E io sono lì, ma non voglio farmi coinvolgere nella sua avventura e lei mi viene sempre più vicino e mi chiede, insistente
- Non è vero cara collega? non è vero? -
Vorrei morire… ma certo che non è vero, ma se le rispondo poi si incavola ancora di più con i ragazzi e allora taccio e aspetto che la sfuriata si plachi… finalmente esce e si trascina dietro un odore di rabbia. Alle volte mi chiedo se uno si senta gratificato ad umiliare un ragazzo, se sfogandosi poi stia meglio…
Comunque bisogna fare il test e io sono incasinata: i ragazzi mi guardano ed aspettano un mio commento e io non ho voglia di commentare, però loro aspettano e io che faccio?? Dico che è matta?? No non posso e allora dico loro con un sorriso tirato:
- Sapete come è fatta no? Poi però vi fa fare tante belle cose, vi fa suonare gli strumenti, vi fa partecipare ai concorsi…-
Eh già, ma questi sono in terza e ora il discorsetto del "sapete come e’ fatta" non se lo bevono più.
- Non è giusto che ci tratti così !-
Hanno ragione ma io che faccio??
Allora guardo per terra e vedo le palline di carta, le famigerate palline di carta e vigliaccamente cerco un compromesso, una cosa che plachi gli animi:
- Però questa classe è una stalla, la prossima volta che trovo ‘sto cesso vi faccio pulire con la coda… -
FATTO!! .. il muro si è rotto, sorridono e poi sorrido anche io, sorrido anche con gli occhi e torna il sereno, torna un momento di pace per iniziare il test.
Mentre distribuisco i fogli qualcuno pentito raccoglie palline.
------------------------
Copyright © La_prof. Mity 2006-2012

Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Comincio ad infastidirmi perché dobbiamo fare il test d’ingresso e i minuti a disposizione sono solo 56.
Ed ecco, la porta si spalanca: esce come una ventata bollente un’insegnante che mi comunica, con voce tonante, mentre mi trascina in classe, che lei, in quella classe, non farà più lezione!!!
- Guarda, ho scritto sul registro di classe!!-
E allora guardo
La sua grande scrittura svolazzante invade lo spazio di due giorni e rappresenta in pieno la sua foga oratoria: c’è scritto
Non posso fare lezione entrando in un’aula il cui pavimento è coperto di carta
C'è un entrando in più, penso.. ma gurada cosa si va a pensare in quei momenti....l'irritazione deve averle fatto perdere la capacità di comporre una frase in italiano.
Io sono lì, in piedi, vicino alla cattedra e lei tenta di coinvolgermi nella sua cazziata ai ragazzi.
Mi continua a guardare e a chiedere
- Non è vero? -
E poi continua, rivolta alla classe e a me
- Quando insegnavo agli ipodotati mi hanno spiegato che il primo segnale di allarme è il dondolamento sulla sedia e il fare palline di carta. -
Per fortuna che capiscono solo un pezzo del discorso, perché non sanno proprio cosa vuole dire ipodotati.
E io sono lì, ma non voglio farmi coinvolgere nella sua avventura e lei mi viene sempre più vicino e mi chiede, insistente
- Non è vero cara collega? non è vero? -
Vorrei morire… ma certo che non è vero, ma se le rispondo poi si incavola ancora di più con i ragazzi e allora taccio e aspetto che la sfuriata si plachi… finalmente esce e si trascina dietro un odore di rabbia. Alle volte mi chiedo se uno si senta gratificato ad umiliare un ragazzo, se sfogandosi poi stia meglio…
Comunque bisogna fare il test e io sono incasinata: i ragazzi mi guardano ed aspettano un mio commento e io non ho voglia di commentare, però loro aspettano e io che faccio?? Dico che è matta?? No non posso e allora dico loro con un sorriso tirato:
- Sapete come è fatta no? Poi però vi fa fare tante belle cose, vi fa suonare gli strumenti, vi fa partecipare ai concorsi…-
Eh già, ma questi sono in terza e ora il discorsetto del "sapete come e’ fatta" non se lo bevono più.
- Non è giusto che ci tratti così !-
Hanno ragione ma io che faccio??
Allora guardo per terra e vedo le palline di carta, le famigerate palline di carta e vigliaccamente cerco un compromesso, una cosa che plachi gli animi:
- Però questa classe è una stalla, la prossima volta che trovo ‘sto cesso vi faccio pulire con la coda… -
FATTO!! .. il muro si è rotto, sorridono e poi sorrido anche io, sorrido anche con gli occhi e torna il sereno, torna un momento di pace per iniziare il test.
Mentre distribuisco i fogli qualcuno pentito raccoglie palline.
------------------------
Copyright © La_prof. Mity 2006-2012

Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

0 Comments:
Posta un commento
<< Home