venerdì, luglio 10, 2009

La scuola è finita e LEI va!

Sono andata a scuola per sistemare l’aula informatica.
Che strana sensazione, ella senza loro.
I lunghi corridoi vuoti paiono essere orfani del rumore assordante e del caldo che tanti esseri umani emanano.
In alcune aule intravedo ora una felpa, ora un ombrello, ora il sacchetto nero delle scarpe da ginnastica che penzolano da attaccapanni desolatamente spogli.
I bidelli stanno facendo le pulizie annuali, tutto è stato spostato, l’impressione è di totale provvisorietà .
Sono andata a veder la mia terza, tutta già tirata a lucido, tutta anonima, cancellate le creative scritte in pennarello, le lavagne perfettamente nere e per terra uno scatolone in cui sono accatastate tante cose: tutto ciò che i bidelli hanno trovato sotto i banchi. E’ incredibile la quantità di oggetti che loro riescono ad abbandonare, dal compasso al quaderno, che comunque ormai non serve più, al dizionario ad un paio di guanti.
Le aule sono state abbandonate l’ultimo giorno di scuola, quasi una evacuazione.
Subito prima dell’abbandono la scuola, ogni anno, è avvolta nello scandire ritmato dei minuti che scorrono, il coro si alzava dalla lunga fila di studenti, in rigorosa, o quasi, fila per due, in attesa del suono della campanella che decreta la fine.

La rampa che collega i quattro absbugici piani è affollata di ragazzi, dal volto arrossato e sorridente che scandiscono, aiutati dall’amplificazione derivante della tromba delle scale, gli ultimi dieci minuti di scuola, meno dieci, nove, otto sette… a me, ogni volta che li sento, vengono le lacrime agli occhi, non perché alcuni se ne vanno definitivamente, ma perché, empatica come sono, assorbo le loro emozioni e in quei minuti sono così potenti da infrangere ogni ostacolo tra me e loro e mi sento loro…sei, cinque, quattro… e l’emozione aumenta, le voci alzano il tono, sono tutte ritmate, tutte all’unisono e gli insegnati guardano e sono impotenti, ma forse vogliono essere impotenti di fronte a questo rito che puntualmente si ripete ogni anno, molti sorridono e le voci si alzano ancora di più, se possibile, tre, due, uno DRINNNNNNNNNNNN è finita!

Cominciano a sciamare verso l’uscita … un altro anno se ne è andato.
Dopo cinque minuti la scuola è vuota e riecheggiano ancora le loro grida e le loro risate, poi cala il silenzio.
La grande scuola si sente orfana, riconta tutti gli anni che ha sulle spalle, ricorda tutte le famiglie che ha visto passare sulle sue scale: ragazzini che ora sono bisnonni, nonne, mamme e papà; allora, come oggi i loro figli, hanno sceso, in fila per due, gli stessi gradini…e ora il silenzio avvolge tutto, tre mesi di silenzio.
Anche gli esami verranno fatti altrove e la grande scuola è muta.
Percorro quei corridoi e mi sembra di avanzare in un mondo irreale.
Finisco presto il mio lavoro e me ne vado.

Vado a far acquisti con mia figlia: H&M è la nostra solita meta, cerchiamo troviamo, scendiamo le scale mobili e mentre sto imboccando l’ultima rampa vedo LEI. Sta salendo in compagnia di amici, la saluto con la mano e vedo che parlotta con i suoi compagni e si ferma ai piedi della scala mobile mentre io scendo. Mi aspetta, mi viene incontro e mi abbraccia dicendomi di nuovo grazie
- Grazie per tutto quello che avete fatto per me, continuerò la scuola, ho deciso che devo farlo e posso farlo, vado all’istituto tecnico!
La guardo e non vedo più la dark che conoscevo: i capelli sono ora castani, un filo di trucco, una maglietta beige e un paio di jeans azzurri. Nulla di provocatorio, una ragazza tra le tante, una ragazza che finalmente si è accettata.
La saluto e lei mi riabbraccia e bacia di nuovo e mi lascia con un:
- Ci vediamo su facebook !-

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3 Comments:

Blogger musson said...

chissaperche'?
volevo commentare con:"Quando si lavora con l'uomo le sorprese, solitamente positive, sono all'ordine del giorno. Trasformano il lavoro in qualcosa da amare"
Poi uomo mi è sembrato non proprio, nel caso in questione e mi "è venuta" la parola materiale umano;(orrenda).
Tanto da portarmi in Wikipedia a cercarne i vari significati di
materiale umano voce assente,
persona (individuo)
http://it.wikipedia.org/wiki/Individuo
persona (individualismo) http://it.wikipedia.org/wiki/Individualit%C3%A0 (nominalismo)
http://it.wikipedia.org/wiki/Nominalismo
(personalismo)
http://it.wikipedia.org/wiki/Personalismo
uomo
http://it.wikipedia.org/wiki/Uomo
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Finale - questa definizione:
Gli uomini creano complesse strutture sociali composte da gruppi in cooperazione e competizione, .......
E qui sta il bello...........

10:55 PM  
Blogger la_prof. said...

criptico, come al solito:)
ma il senso si capisce
Questa vicendas per me è stata una splendida conquista

5:58 PM  
Blogger Ariella said...

L'ho letta tardi, perchè adesso, d'estate, le giornate se ne vanno così in fretta che non c'è mai tempo per tutto.
Come al solito mi sono sentita partecipe delle sue emozioni e forse un po' invidiosa di quello che lei riesce a trasmettere ai ragazzi.
Da piccola sognavo di fare l'insegnante, poi non so come sono finita ragioniera! Non era proprio una missione, ma mi sono trovata bene lo stesso.
Nella prossima vita cercherò di fare meglio!
Complimenti per la sua conquista!

2:37 PM  

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