Le sequoie e Gesù
Sono depressa!
Quando vedi come sono andate le elezioni ti prende lo scoramento: tutto il nord alla destra e passi la destra, ma stravince Lega Nord all’inno del via i diversi, gli extracomunitari sono brutti e puzzano, c’è un unico dio e a chi non va bene se ne vada, seguiti a ruota dai berlusconiani che inneggiano a valori ormai divenuti patrimonio nazionale del “ del frega tu che frego anch’io” ma con amore.
Mi ritrovo patetica a rimpiangere la vecchia DC, quando l’onestà, anche se non sempre praticata da tutti, era un valore e l’avversario non era il nemico ed andava rispettato.
Sto stretta in questa Italia fatta da furbetti saccenti, in cui la cultura non è un valore, in cui il contado, quello che ormai ha perso i propri valori territoriali di riferimento, sta iniziando la rivolta contro la cultura delle metropoli. Sto stretta, sto male e sto anche pensando di andarmene da questa Italia in cui il peggio deve ancora arrivare.
E poi entro in classe e scopro che la tolleranza, la disponibilità, l’accettazione dell’altro a 11 anni sono ancora dentro l’animo dei ragazzi, basta ragionare con loro. E allora dove e quando avviene la mutazione? Dove e quando cominciano a diventare acritici ed ad utilizzare un lessico composto più da parolacce che da contenuti e se togli le parolacce ( come disse Paolini delle bestemmie) la frase non esiste più?
Io li leggo su Facebook i miei ex ragazzi, ora alle superiori: in due o tre anni subiscono impensabili metamorfosi, iniziano ad usare un gergo di riconoscimento sguaiato, ma questo sarebbe il meno, cominciano ad accettare dati falsi in maniera acritica e a far propri concetti che anni prima facevano loro orrore.
Rimane solo un forma di interesse pietoso nei confronti degli animali maltrattai..ma la politica no, i partiti fanno tutti schifo e chi non è d’accordo con me se ne vada, non rompa sul mio profilo e se ne vada anche dalla mia città..
Per fortuna non tutti, ma tanti, troppi.
Dei pochi che non sono branco, ma gruppo, scriverò un’altra volta.
Per ora respiro aria di solidarietà ed amicizia entrando in classe.
L’altro giorno si parlava di piante e della distinzione tra piante ed alberi, se fosse lecita o meno e siamo arrivati a parlare delle sequoie. Sono alberi antichissimi, il più antico risale ad oltre 2200 anni fa, cioè a che anno avanti cristo?
E qui mi sono fermata ed ho chiesto..
- Ma sapete che questo calendario è del mondo occidentale, che altrove calcolano l’anno zero a seconda dell’evento particolare che prendono come punto di riferimento e spesso riguarda un loro profeta, che non si sa mai se fosse uno o tanti.
- Come uno o tanti ??-
- Si dice avanti cristo facendo riferimento all’ipotetica natalità di Gesù, ma a quei tempi pare che il nome Gesù fosse molto diffuso per cui molti storici pensano che la figura di Gesù sia una leggenda che attribuisce a lui, amplificandoli, eventi straordinari che accaddero in quei tempi ma che furono compiuti da persone diverse.-
Sicuramente non era quello che molti si aspettavano io dicessi in quel momento ed un ragazzo, che non è cattolico, si è alzato di botto dicendo:
- Ma allora mi imbrogliano, il libro di storia dice che Gesù è veramente esistito.-
- Tu non sei cattolico ma vivi in una nazione pervasa dal cattolicesimo e con questa impostazione deve farci i conti. Ti capisco benissimo perché i miei figli hanno patito molto a scuola per non essere nemmeno battezzati ed ogni volta che sollevavano obiezioni come la tua venivano zittiti dai professori.
Secondo me hai ragione tu, ma devi abituarti a trovare sulla tua strada sempre problemi simili a questo.-
- Ma come - salta su la compagna di banco - è dimostrato che Gesù è esistito c’è anche la sacra sindone!
Ho rinunciato a spiegarle che la datazione ha dimostrato che l’immagine risalirebbe al medioevo, le ho chiesto però se sentiva la necessità di aver conferme scientifiche sull’esistenza di dio e di Gesù
Lei non capiva e allora io…non credente..insegnate di matematica….ho cercato di spiegare loro cosa vuol dire credere in dio
- Credere è un atto di fede e non bisogna cercare dimostrazioni scientifiche a questo fatto, come non si cercano dimostrazioni all’amore che si porta verso una persona. Credere è un atto di fede individuale che va rispettato, me vanno rispettati anche quelli che non credono.-
La ragazzina mi guardava e la sorpresa si stava tramutando in attenzione. E poi mi sussurrato
- E’ vero..non ci avevo mai pensato!-
Un altro mi ha chiesto come fosse possibile che ci fossero persone che credono in un dio, altre in un altro e altri ancora in niente.
Difficile da spiegare ma impossibile tacere, avrei perso la loro fiducia.
Ho cercato di ribadire in tutti i modi che stavo esprimendo la mia opinione e che altri docenti ne potevano avere altre, ma partendo dalla premessa che credere è un atto di fede indimostrabile ed individuale, poi uno crede nel dio che rappresenta meglio la società in cui vive. Se io credessi, per logica, sarei portata pensare che ne esiste uno solo, che non c’è quello giusto e quello sbagliato. A seconda di dove uno vive lo chiama in un modo o nell’altro, lo rispetta e lo prega con le consuetudini di quel territorio.
Cercare di convincere gli altri che il proprio dio è il migliore ed imporlo con la forza , come nelle crociate, è un controsenso religioso.
Allora uno ha alzato la mano e mi ha detto:
- io sono serbo ortodosso, è quasi uguale, ma vado in un’altra chiesa!
e un’altra :
- io sono valdese, anch’io vado in un’altra chiesa, perché c’è tanta confusione, non sarebbe meglio, almeno tra i cristiani, avere una sola chiesa ?-
e poi, rivolta al non credente…
- Franco, non ti preoccupare noi siamo con te, se succedono discussioni noi chiederemo come stanno veramente le cose ai prof…speriamo che ci spieghino, poi ognuno di noi capirà secondo la sua testa
E la campanella della ricreazione, il cui suono che va oltre ogni umano ragionamento, ha trillato e tutti hanno smesso di discutere per uscire ed andare a giocare
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Copyright © La_prof. Mity 2006-2012

Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Quando vedi come sono andate le elezioni ti prende lo scoramento: tutto il nord alla destra e passi la destra, ma stravince Lega Nord all’inno del via i diversi, gli extracomunitari sono brutti e puzzano, c’è un unico dio e a chi non va bene se ne vada, seguiti a ruota dai berlusconiani che inneggiano a valori ormai divenuti patrimonio nazionale del “ del frega tu che frego anch’io” ma con amore.
Mi ritrovo patetica a rimpiangere la vecchia DC, quando l’onestà, anche se non sempre praticata da tutti, era un valore e l’avversario non era il nemico ed andava rispettato.
Sto stretta in questa Italia fatta da furbetti saccenti, in cui la cultura non è un valore, in cui il contado, quello che ormai ha perso i propri valori territoriali di riferimento, sta iniziando la rivolta contro la cultura delle metropoli. Sto stretta, sto male e sto anche pensando di andarmene da questa Italia in cui il peggio deve ancora arrivare.
E poi entro in classe e scopro che la tolleranza, la disponibilità, l’accettazione dell’altro a 11 anni sono ancora dentro l’animo dei ragazzi, basta ragionare con loro. E allora dove e quando avviene la mutazione? Dove e quando cominciano a diventare acritici ed ad utilizzare un lessico composto più da parolacce che da contenuti e se togli le parolacce ( come disse Paolini delle bestemmie) la frase non esiste più?
Io li leggo su Facebook i miei ex ragazzi, ora alle superiori: in due o tre anni subiscono impensabili metamorfosi, iniziano ad usare un gergo di riconoscimento sguaiato, ma questo sarebbe il meno, cominciano ad accettare dati falsi in maniera acritica e a far propri concetti che anni prima facevano loro orrore.
Rimane solo un forma di interesse pietoso nei confronti degli animali maltrattai..ma la politica no, i partiti fanno tutti schifo e chi non è d’accordo con me se ne vada, non rompa sul mio profilo e se ne vada anche dalla mia città..
Per fortuna non tutti, ma tanti, troppi.
Dei pochi che non sono branco, ma gruppo, scriverò un’altra volta.
Per ora respiro aria di solidarietà ed amicizia entrando in classe.
L’altro giorno si parlava di piante e della distinzione tra piante ed alberi, se fosse lecita o meno e siamo arrivati a parlare delle sequoie. Sono alberi antichissimi, il più antico risale ad oltre 2200 anni fa, cioè a che anno avanti cristo?
E qui mi sono fermata ed ho chiesto..
- Ma sapete che questo calendario è del mondo occidentale, che altrove calcolano l’anno zero a seconda dell’evento particolare che prendono come punto di riferimento e spesso riguarda un loro profeta, che non si sa mai se fosse uno o tanti.
- Come uno o tanti ??-
- Si dice avanti cristo facendo riferimento all’ipotetica natalità di Gesù, ma a quei tempi pare che il nome Gesù fosse molto diffuso per cui molti storici pensano che la figura di Gesù sia una leggenda che attribuisce a lui, amplificandoli, eventi straordinari che accaddero in quei tempi ma che furono compiuti da persone diverse.-
Sicuramente non era quello che molti si aspettavano io dicessi in quel momento ed un ragazzo, che non è cattolico, si è alzato di botto dicendo:
- Ma allora mi imbrogliano, il libro di storia dice che Gesù è veramente esistito.-
- Tu non sei cattolico ma vivi in una nazione pervasa dal cattolicesimo e con questa impostazione deve farci i conti. Ti capisco benissimo perché i miei figli hanno patito molto a scuola per non essere nemmeno battezzati ed ogni volta che sollevavano obiezioni come la tua venivano zittiti dai professori.
Secondo me hai ragione tu, ma devi abituarti a trovare sulla tua strada sempre problemi simili a questo.-
- Ma come - salta su la compagna di banco - è dimostrato che Gesù è esistito c’è anche la sacra sindone!
Ho rinunciato a spiegarle che la datazione ha dimostrato che l’immagine risalirebbe al medioevo, le ho chiesto però se sentiva la necessità di aver conferme scientifiche sull’esistenza di dio e di Gesù
Lei non capiva e allora io…non credente..insegnate di matematica….ho cercato di spiegare loro cosa vuol dire credere in dio
- Credere è un atto di fede e non bisogna cercare dimostrazioni scientifiche a questo fatto, come non si cercano dimostrazioni all’amore che si porta verso una persona. Credere è un atto di fede individuale che va rispettato, me vanno rispettati anche quelli che non credono.-
La ragazzina mi guardava e la sorpresa si stava tramutando in attenzione. E poi mi sussurrato
- E’ vero..non ci avevo mai pensato!-
Un altro mi ha chiesto come fosse possibile che ci fossero persone che credono in un dio, altre in un altro e altri ancora in niente.
Difficile da spiegare ma impossibile tacere, avrei perso la loro fiducia.
Ho cercato di ribadire in tutti i modi che stavo esprimendo la mia opinione e che altri docenti ne potevano avere altre, ma partendo dalla premessa che credere è un atto di fede indimostrabile ed individuale, poi uno crede nel dio che rappresenta meglio la società in cui vive. Se io credessi, per logica, sarei portata pensare che ne esiste uno solo, che non c’è quello giusto e quello sbagliato. A seconda di dove uno vive lo chiama in un modo o nell’altro, lo rispetta e lo prega con le consuetudini di quel territorio.
Cercare di convincere gli altri che il proprio dio è il migliore ed imporlo con la forza , come nelle crociate, è un controsenso religioso.
Allora uno ha alzato la mano e mi ha detto:
- io sono serbo ortodosso, è quasi uguale, ma vado in un’altra chiesa!
e un’altra :
- io sono valdese, anch’io vado in un’altra chiesa, perché c’è tanta confusione, non sarebbe meglio, almeno tra i cristiani, avere una sola chiesa ?-
e poi, rivolta al non credente…
- Franco, non ti preoccupare noi siamo con te, se succedono discussioni noi chiederemo come stanno veramente le cose ai prof…speriamo che ci spieghino, poi ognuno di noi capirà secondo la sua testa
E la campanella della ricreazione, il cui suono che va oltre ogni umano ragionamento, ha trillato e tutti hanno smesso di discutere per uscire ed andare a giocare
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1 Comments:
Anche per i miei figli non è stato facile conciliare un'educazione laica (che li ha indotti a tenersi a rispettosa distanza dalla Chiesa) con una società poco cristiana, ma molto cattolica. E, larvatamente, ancora oggi mi rimproverano per certi commenti, qualche frecciatina (sui genitori divorziati, la madre femminista, di sinistra... )di cui furono bersaglio, soprattutto nel periodo scolastico. Erano altri tempi, essere coerenti e corretti era motivo d'orgoglio, e ai figli non s'insegnava a "fare i furbi".
Ti sento sfiduciata ma non dimenticare che se il disastrato sistema scolastico del nostro Paese regge ancora è sulle spalle degli insegnanti come te. E' probabile che tu sia stanca e stufa anche per questo motivo e ti capisco.
Andarsene?Dove? Mio figlio lavora in Lussemburgo, ma la nostalgia la sente... Le ragazze sono rimaste in Italia, e i problemi che devono affrontare, in quel girone infernale che è ormai diventato il mercato del lavoro, sono tanti.
Non resta altro da fare che resistere, e ancora resistere!
Un abbraccio e grazie per i commenti, sempre graditi,
Falilulela
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