Lei e Facebook
Lei.
Ha 15 anni e ripete la terza media per la terza volta.
Anche l’anno scorso è stata mia alunna, prima no, ed io sono tra quelle che hanno votato per la sua bocciatura; è stata una votazione quasi all’unanimità, non era possibile fare altro.
Non aveva mai consegnato un compito, mai riempito una verifica, mai risposto ad una interrogazione, anzi no: aveva fatto un interrogazione ottima su un argomento a piacere, Lei aveva scelto la questione energetica nel mondo, con abilità ed interesse aveva proposto problemi e possibili soluzioni. Poi il nulla.
Dark ostentata, viso bianco occhi bistrati di nero, calze a rete nere, guantini neri a rete e laceri, tutto nero meno i capelli con mèches viola e uno sguardo nero, che ti guarda ma va oltre e non ti vede e tu non sai che fare. Le parli e Lei è quieta, ti guarda e non ti vede, risponde quello che pensa tu voglia sentire e poi fa tutto altro.
Non viene a scuola e la rincorriamo con lettere e telefonate.
Alla fine non si riesce ad avere nulla che consenta una ammissione all’esame eccetto due interrogazioni ottime in scienze ed italiano, ma solo due in tutto l’anno.
Mai mi è capitato di bocciare una ripetente, eppure non ho potuto far altro, Lei non si aspettava altro, quasi che la mia sconfitta, la nostra sconfitta, fosse la sua vittoria.
E quest’anno me la ritrovo in classe, per la terza volta in una terza media.
Sempre dark, sempre pallida, ancora più pallida se possibile, senza più mèches viola, ma sempre tutta nera, con uno sguardo nero perduto nel nulla che ripropone il rituale dell’altr’anno e che finirà con una mia sconfitta ed una sua inutile vittoria.
Quest’anno ostenta anche scollature profonde che fanno lampeggiare gli occhi dei maschietti, ben più giovani, le cui turbolenze ormonali causano continue occhiate fugaci e penetranti verso tutto quel ben di dio.
Non so che fare, come reagirà se le dico che è inopportuna.
La chiamo fuori e le chiedo:
- Ma tu vuoi far morire i tuo compagni di classe con queste scollature, non vedi che ti stanno con gli occhi incollati e che ti muoiono dietro?
Mi guarda e mi vede:
- Prof. non mi ero accorta, mi coprirò con una maglietta, va bene?
La guardo, pensando che mi stia prendendo in giro, ma Lei mi guarda e mi sorride e so che ha capito.
Ho aperto, non so come, uno spiraglio, ma veramente non so come!
Il giorno dopo viene a scuola con sopra una mini maglia nera, e così per tutta la settimana e poi…. Scompare!
Sta assente più di un mese: sta preparando la strada per la non ammissione, visto che con le nuove indicazioni ministeriali c’è un limite alle assenze, superato il quale si ripete.
La rincorriamo di nuovo, lettere, telefonate e finalmente torna a scuola, ma di nuovo io le parlo e Lei non mi vede.. si ricomincia lo spettacolo.
Poi, un giorno, in classe, parlo di Facebook e ne parlo bene, ma spiegandone i limiti ed i pericoli come per ogni social network, compreso MySpace e dico che lo sto usando.
La sera mi arriva la richiesta di amicizia da Lei ed io accetto immediatamente, ma penso sia solo per far numero.
Tre giorni fa, in classe le faccio l’ennesima inutile predica perché non ha studiato e Lei non mi vede, ma io la vedo e le dico che sta usando un pennello sbagliato per l’eyeliner, troppo sottile per fare una linea così grossa, la linea viene tutta frastagliata.
Boh! Perché le ho detto ‘sta cosa? Mi è scappata…ora si volterà e se ne andrà senza verbo proferire.
Invece no, mi guarda, mi vede e mi sorride. Mi ringrazia e mi sussurra:
- Sa che ho guardato le sue foto di quando era giovane.. che belle!-
- Ma che foto- borbotto io- sono solo di dieci anni fa ed allora ero già grande -
Mi imbarazzo e mi volto, io questa volta, Lei esce per la ricreazione.
Tornando a casa in autobus penso che sono un’ imbecille, sia per come le ho risposto sia per il fatto che ci sono foto di quando avevo trent’anni ed ero alla Pitteri. Sono proprio un imbecille!
A casa rimugino e po’ e poi vado sulla sua bacheca di Facebook e le scrivo che si, aveva ragione, ci sono delle foto di un tempo e le raccomando il pennello grosso.
Mi risponde immediatamente e ci mette carrettate di emoticons sorridenti.
Mi chiede se posso, se ho tempo, se trovo, di mettere delle foto di quando avevo la sua età, perché le piacerebbe vedermi.
Non mi pare possibile che Lei mi cerchi, non mi lascio sfuggire l’occasione e a costo di essere ridicola pubblico le foto di allora che trovo, quello che trovo, una anche fatta a ventisette anni.
Lei mi risponde esultante a chilate di faccine ridenti, mi dice che ero bella, che anche lei spera di essere così quando avrà ventisette anni e mi saluta con un
- Ci vediamo lunedì
Questa è la prima volta che riesco a parlare con Lei e non a parlarmi addosso e se il mezzo e Facebook.. ben venga…ora spero che non combatta più con la scuola o almeno con me, che non consideri vittorie le sue sconfitte, che studi un poco, che guardi al futuro e non veda solo grigia nebbia incombente.
Io spero….
E già con Lei è tanto.
v
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Copyright © La_prof. Mity 2006-2012

Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Ha 15 anni e ripete la terza media per la terza volta.
Anche l’anno scorso è stata mia alunna, prima no, ed io sono tra quelle che hanno votato per la sua bocciatura; è stata una votazione quasi all’unanimità, non era possibile fare altro.
Non aveva mai consegnato un compito, mai riempito una verifica, mai risposto ad una interrogazione, anzi no: aveva fatto un interrogazione ottima su un argomento a piacere, Lei aveva scelto la questione energetica nel mondo, con abilità ed interesse aveva proposto problemi e possibili soluzioni. Poi il nulla.
Dark ostentata, viso bianco occhi bistrati di nero, calze a rete nere, guantini neri a rete e laceri, tutto nero meno i capelli con mèches viola e uno sguardo nero, che ti guarda ma va oltre e non ti vede e tu non sai che fare. Le parli e Lei è quieta, ti guarda e non ti vede, risponde quello che pensa tu voglia sentire e poi fa tutto altro.
Non viene a scuola e la rincorriamo con lettere e telefonate.
Alla fine non si riesce ad avere nulla che consenta una ammissione all’esame eccetto due interrogazioni ottime in scienze ed italiano, ma solo due in tutto l’anno.
Mai mi è capitato di bocciare una ripetente, eppure non ho potuto far altro, Lei non si aspettava altro, quasi che la mia sconfitta, la nostra sconfitta, fosse la sua vittoria.
E quest’anno me la ritrovo in classe, per la terza volta in una terza media.
Sempre dark, sempre pallida, ancora più pallida se possibile, senza più mèches viola, ma sempre tutta nera, con uno sguardo nero perduto nel nulla che ripropone il rituale dell’altr’anno e che finirà con una mia sconfitta ed una sua inutile vittoria.
Quest’anno ostenta anche scollature profonde che fanno lampeggiare gli occhi dei maschietti, ben più giovani, le cui turbolenze ormonali causano continue occhiate fugaci e penetranti verso tutto quel ben di dio.
Non so che fare, come reagirà se le dico che è inopportuna.
La chiamo fuori e le chiedo:
- Ma tu vuoi far morire i tuo compagni di classe con queste scollature, non vedi che ti stanno con gli occhi incollati e che ti muoiono dietro?
Mi guarda e mi vede:
- Prof. non mi ero accorta, mi coprirò con una maglietta, va bene?
La guardo, pensando che mi stia prendendo in giro, ma Lei mi guarda e mi sorride e so che ha capito.
Ho aperto, non so come, uno spiraglio, ma veramente non so come!
Il giorno dopo viene a scuola con sopra una mini maglia nera, e così per tutta la settimana e poi…. Scompare!
Sta assente più di un mese: sta preparando la strada per la non ammissione, visto che con le nuove indicazioni ministeriali c’è un limite alle assenze, superato il quale si ripete.
La rincorriamo di nuovo, lettere, telefonate e finalmente torna a scuola, ma di nuovo io le parlo e Lei non mi vede.. si ricomincia lo spettacolo.
Poi, un giorno, in classe, parlo di Facebook e ne parlo bene, ma spiegandone i limiti ed i pericoli come per ogni social network, compreso MySpace e dico che lo sto usando.
La sera mi arriva la richiesta di amicizia da Lei ed io accetto immediatamente, ma penso sia solo per far numero.
Tre giorni fa, in classe le faccio l’ennesima inutile predica perché non ha studiato e Lei non mi vede, ma io la vedo e le dico che sta usando un pennello sbagliato per l’eyeliner, troppo sottile per fare una linea così grossa, la linea viene tutta frastagliata.
Boh! Perché le ho detto ‘sta cosa? Mi è scappata…ora si volterà e se ne andrà senza verbo proferire.
Invece no, mi guarda, mi vede e mi sorride. Mi ringrazia e mi sussurra:
- Sa che ho guardato le sue foto di quando era giovane.. che belle!-
- Ma che foto- borbotto io- sono solo di dieci anni fa ed allora ero già grande -
Mi imbarazzo e mi volto, io questa volta, Lei esce per la ricreazione.
Tornando a casa in autobus penso che sono un’ imbecille, sia per come le ho risposto sia per il fatto che ci sono foto di quando avevo trent’anni ed ero alla Pitteri. Sono proprio un imbecille!
A casa rimugino e po’ e poi vado sulla sua bacheca di Facebook e le scrivo che si, aveva ragione, ci sono delle foto di un tempo e le raccomando il pennello grosso.
Mi risponde immediatamente e ci mette carrettate di emoticons sorridenti.
Mi chiede se posso, se ho tempo, se trovo, di mettere delle foto di quando avevo la sua età, perché le piacerebbe vedermi.
Non mi pare possibile che Lei mi cerchi, non mi lascio sfuggire l’occasione e a costo di essere ridicola pubblico le foto di allora che trovo, quello che trovo, una anche fatta a ventisette anni.
Lei mi risponde esultante a chilate di faccine ridenti, mi dice che ero bella, che anche lei spera di essere così quando avrà ventisette anni e mi saluta con un
- Ci vediamo lunedì
Questa è la prima volta che riesco a parlare con Lei e non a parlarmi addosso e se il mezzo e Facebook.. ben venga…ora spero che non combatta più con la scuola o almeno con me, che non consideri vittorie le sue sconfitte, che studi un poco, che guardi al futuro e non veda solo grigia nebbia incombente.
Io spero….
E già con Lei è tanto.
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