La mia magica prima A
La mia magica prima
Con la prima di quest’anno era proprio cominciata male: diversi casi difficili, la classe troppo esuberante, i bravi che monopolizzavano il dialogo e quelli che proprio non riuscivano a starci dietro demoralizzati dalle esternazioni di tanta “sapientia” .
E allora …. ho deciso di recitare a soggetto, seguendo gli umori della classe, ho variato il programma, non perdendo d’occhio le indicazioni ministeriali, ma considerandole solo una traccia: al massimo mi licenziano, ho pensato, ma ormai sono prossima alla pensione e dunque chi se ne frega.
Ed eccoli oggi… incontenibili, stancanti, esuberanti, ma hanno camminato tutti assieme, spesso la colonna ha rallentato il passo per attendere il più stanco, ma il paesaggio era bello e ci si poteva anche fermare e guardarsi attorno .
Ho creato un blog, hanno tutti un indirizzo di e-mail della scuola, abbiamo fatto per ognuno un account su Google e stanno imparando a scrivere pagine web in html da blocco note.
Il loro blog, che io controllo ma non censuro, ha più di cinquecento post e quando devono comunicare con me o mandarmi compiti che non hanno fatto mi scrivono un mail.
A dire il vero non tutti mi scrivono, solo i più espansivi, espansività che ahimè si palesa anche in classe e io devo guidare la classe come se fossi l’auriga di un cocchio con cavalli di razza, ma un po’ matti, e appena mollo un po’ le briglie l’espansività mi travolge.
Sono felice ogni volta che entro in quella classe, mi sento tra amici e sento che la mia affettività nei loro confronti è ricambiata: è una classe difficile, a detta di tutti, ma io con loro sto bene e non importa se devo sgolarmi per farmi sentire sul mare delle loro continue esternazioni di gruppo, fa niente se devo improvvisarmi mima per spiegare un concetto a cui segue regolarmente una ristata, o se per farmeli amici ho raccontato un po’ troppo di me, fa niente … perché il giorno in cui ho detto che mio figlio si era laureato sono scoppiati in un applauso fragoroso che non finiva più.
Fa niente, io con loro sto bene!
Alle volte mi arrabbio come una matta, dico loro di tutto quando fanno stupidaggini, o quando tutti, o quasi, dimenticano il compito per casa al rientro da qualche ponte, poi, la volta dopo, arriva puntuale o mi arriva per email tirato su con lo scanner.
Questi di cui sto scrivendo sono ragazzini di prima media!
Non sono liceali, ma splendidi ragazzini che affrontano il mondo a viso aperto.
In mezzo a tutto questo fiorire di interessi anche la fortuna ci è stata amica: alla classe, per la ragazzina con il ritardo nell’apprendimento, è stata assegnata una bravissima insegnate di sostegno che in tre ore alla settimana è riuscita a farle recuperare parte dei suoi svantaggi, portandola a non aver paura e a pensare che anche lei ce la può fare. Generalmente le sue interrogazioni e le sue verifiche vengono gestite e valutate dall’insegnante di sostegno, ma alcuni giorni fa ha chiesto di farsi interrogare in scienze “ come gli altri” e mi ha fatto vedere un quaderno con i suoi appunti, dai quali aveva studiato e lei, che faceva sempre scena muta ha esposto con serenità gli argomenti preparati. Il ragazzino dichiaratamente dislessico sta riuscendo a farcela e, con l’aiuto dei compagni di classe che gli spiegano i trucchi per risolvere i problemi, è riuscito a prendersi un sette nell’ultima verifica.
L’altro ragazzino difficile, quello che pareva avesse problemi nell’apprendimento e soprattutto relazionali, dopo aver tolto da sotto il sedere la sedia ad una compagna ed essere stato rimproverato tanto da far cascare la lingua, non è stato punito, si è fatto la settimana bianca assieme a tutti ed ora…. prende nove!
Dio la settimana bianca con loro.. ora mi viene in mente… che manicomio, che piacevole manicomio: tutti e 23 hanno partecipato all’avventura e in mezzo agli altri 120 era un po’ difficile controllarli, ma non han fatto grandi danni, si sono punzecchiati moltissimo, hanno litigato, pianto, urlato, come un ecosistema che cerchi di raggiungere una situazione di equilibrio, fino al rientro hanno baruffato e poi.. poi sono cambiati, si sono sentiti “quelli della a”
Sul farli sentire “ quelli della a” io ci avevo lavorato, soprattutto in montagna dove avevo enfatizzato la cosa facendo indossare a tutti un copricasco verde che portavano con orgoglio…fatto sta che è scattata l’identità di gruppo e la solidarietà.
Da allora anche troppo solidali
Ieri interrogavo simulando una interrogazione d’esame, tanto per fare folklore, e loro dal posto non riuscivano a stare zitti: io facevo la domanda a quello che “era fuori” e rispondevano loro dai banchi…e dai una, e dai due,…poi mi sono infuriata e ho detto loro di smetterla che altrimenti io avrei cambiato mestiere. Allora si sono zittiti, ma ad ogni domanda tutti ad alzare la mano , sempre più in alto, sempre di più tesa a toccare il cielo…
-Ma allora? Avete deciso di fare stretching durante le interrogazioni??-
Mi hanno guardata come si guarda un ufo, poi hanno capito e mi hanno risposto in…20! Alla fine hanno deciso che era meglio stare buoni, se no mi incavolavo troppo.
E così si va avanti: ho svolto tutto il programma previsto e ora ho deciso di fare algebra, che si fa in terza, non c’è nel programma, ma quando studieranno geometria e dovranno utilizzare le formule inverse o sapranno algebra o saranno costretti ad imparale a memoria.
-Una mela più una mela più due pere più una pera? Che fa?
-Due mele e tre pere
-Bene e se scrivo 2m+2p va bene lo stesso o sommo e viene 4mp?
Mi hanno guardata come se fossi scema:
- Ma come ? non si possono sommare le pere con le mele!!
Giusto!
- E come si calcola l’area di un rettangolo?
- Base per altezza!- che domande…
- Ok! E se ho un rettangolo più un rettangolo uguale più un quadrato alto come il rettangolo?
- Ci scriva sulla lavagna la sua soluzione.
- Ditemi se è giusto e se posso ancora sommare:
- ab +ab + l·l = 2ab +l²
-Va bene così !è finito! non si può fare altro!- dice uno
-Ma –dice un altro- perché ci ha detto che il quadrato è alto come il rettangolo?
-Esatto: 2ab + b² scrivo sulla lavagna e gongolo.
Sono felice! Li guardo e aspetto che cali il silenzio, che strano a dirsi, cala quando li guardo e non parlo e poi:
- Bene ragazzi! Abbiamo iniziato a sommare e moltiplicare i monomi: questa è l’algebra!!
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Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.
Con la prima di quest’anno era proprio cominciata male: diversi casi difficili, la classe troppo esuberante, i bravi che monopolizzavano il dialogo e quelli che proprio non riuscivano a starci dietro demoralizzati dalle esternazioni di tanta “sapientia” .
E allora …. ho deciso di recitare a soggetto, seguendo gli umori della classe, ho variato il programma, non perdendo d’occhio le indicazioni ministeriali, ma considerandole solo una traccia: al massimo mi licenziano, ho pensato, ma ormai sono prossima alla pensione e dunque chi se ne frega.
Ed eccoli oggi… incontenibili, stancanti, esuberanti, ma hanno camminato tutti assieme, spesso la colonna ha rallentato il passo per attendere il più stanco, ma il paesaggio era bello e ci si poteva anche fermare e guardarsi attorno .
Ho creato un blog, hanno tutti un indirizzo di e-mail della scuola, abbiamo fatto per ognuno un account su Google e stanno imparando a scrivere pagine web in html da blocco note.
Il loro blog, che io controllo ma non censuro, ha più di cinquecento post e quando devono comunicare con me o mandarmi compiti che non hanno fatto mi scrivono un mail.
A dire il vero non tutti mi scrivono, solo i più espansivi, espansività che ahimè si palesa anche in classe e io devo guidare la classe come se fossi l’auriga di un cocchio con cavalli di razza, ma un po’ matti, e appena mollo un po’ le briglie l’espansività mi travolge.
Sono felice ogni volta che entro in quella classe, mi sento tra amici e sento che la mia affettività nei loro confronti è ricambiata: è una classe difficile, a detta di tutti, ma io con loro sto bene e non importa se devo sgolarmi per farmi sentire sul mare delle loro continue esternazioni di gruppo, fa niente se devo improvvisarmi mima per spiegare un concetto a cui segue regolarmente una ristata, o se per farmeli amici ho raccontato un po’ troppo di me, fa niente … perché il giorno in cui ho detto che mio figlio si era laureato sono scoppiati in un applauso fragoroso che non finiva più.
Fa niente, io con loro sto bene!
Alle volte mi arrabbio come una matta, dico loro di tutto quando fanno stupidaggini, o quando tutti, o quasi, dimenticano il compito per casa al rientro da qualche ponte, poi, la volta dopo, arriva puntuale o mi arriva per email tirato su con lo scanner.
Questi di cui sto scrivendo sono ragazzini di prima media!
Non sono liceali, ma splendidi ragazzini che affrontano il mondo a viso aperto.
In mezzo a tutto questo fiorire di interessi anche la fortuna ci è stata amica: alla classe, per la ragazzina con il ritardo nell’apprendimento, è stata assegnata una bravissima insegnate di sostegno che in tre ore alla settimana è riuscita a farle recuperare parte dei suoi svantaggi, portandola a non aver paura e a pensare che anche lei ce la può fare. Generalmente le sue interrogazioni e le sue verifiche vengono gestite e valutate dall’insegnante di sostegno, ma alcuni giorni fa ha chiesto di farsi interrogare in scienze “ come gli altri” e mi ha fatto vedere un quaderno con i suoi appunti, dai quali aveva studiato e lei, che faceva sempre scena muta ha esposto con serenità gli argomenti preparati. Il ragazzino dichiaratamente dislessico sta riuscendo a farcela e, con l’aiuto dei compagni di classe che gli spiegano i trucchi per risolvere i problemi, è riuscito a prendersi un sette nell’ultima verifica.
L’altro ragazzino difficile, quello che pareva avesse problemi nell’apprendimento e soprattutto relazionali, dopo aver tolto da sotto il sedere la sedia ad una compagna ed essere stato rimproverato tanto da far cascare la lingua, non è stato punito, si è fatto la settimana bianca assieme a tutti ed ora…. prende nove!
Dio la settimana bianca con loro.. ora mi viene in mente… che manicomio, che piacevole manicomio: tutti e 23 hanno partecipato all’avventura e in mezzo agli altri 120 era un po’ difficile controllarli, ma non han fatto grandi danni, si sono punzecchiati moltissimo, hanno litigato, pianto, urlato, come un ecosistema che cerchi di raggiungere una situazione di equilibrio, fino al rientro hanno baruffato e poi.. poi sono cambiati, si sono sentiti “quelli della a”
Sul farli sentire “ quelli della a” io ci avevo lavorato, soprattutto in montagna dove avevo enfatizzato la cosa facendo indossare a tutti un copricasco verde che portavano con orgoglio…fatto sta che è scattata l’identità di gruppo e la solidarietà.
Da allora anche troppo solidali
Ieri interrogavo simulando una interrogazione d’esame, tanto per fare folklore, e loro dal posto non riuscivano a stare zitti: io facevo la domanda a quello che “era fuori” e rispondevano loro dai banchi…e dai una, e dai due,…poi mi sono infuriata e ho detto loro di smetterla che altrimenti io avrei cambiato mestiere. Allora si sono zittiti, ma ad ogni domanda tutti ad alzare la mano , sempre più in alto, sempre di più tesa a toccare il cielo…
-Ma allora? Avete deciso di fare stretching durante le interrogazioni??-
Mi hanno guardata come si guarda un ufo, poi hanno capito e mi hanno risposto in…20! Alla fine hanno deciso che era meglio stare buoni, se no mi incavolavo troppo.
E così si va avanti: ho svolto tutto il programma previsto e ora ho deciso di fare algebra, che si fa in terza, non c’è nel programma, ma quando studieranno geometria e dovranno utilizzare le formule inverse o sapranno algebra o saranno costretti ad imparale a memoria.
-Una mela più una mela più due pere più una pera? Che fa?
-Due mele e tre pere
-Bene e se scrivo 2m+2p va bene lo stesso o sommo e viene 4mp?
Mi hanno guardata come se fossi scema:
- Ma come ? non si possono sommare le pere con le mele!!
Giusto!
- E come si calcola l’area di un rettangolo?
- Base per altezza!- che domande…
- Ok! E se ho un rettangolo più un rettangolo uguale più un quadrato alto come il rettangolo?
- Ci scriva sulla lavagna la sua soluzione.
- Ditemi se è giusto e se posso ancora sommare:
- ab +ab + l·l = 2ab +l²
-Va bene così !è finito! non si può fare altro!- dice uno
-Ma –dice un altro- perché ci ha detto che il quadrato è alto come il rettangolo?
-Esatto: 2ab + b² scrivo sulla lavagna e gongolo.
Sono felice! Li guardo e aspetto che cali il silenzio, che strano a dirsi, cala quando li guardo e non parlo e poi:
- Bene ragazzi! Abbiamo iniziato a sommare e moltiplicare i monomi: questa è l’algebra!!
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