mercoledì, gennaio 30, 2008

pitagora?

E mattina...l'alba..cioè le 7e 20: per me, prima delle 9 ,è sempre alba, ma il lavoro è lavoro.
Sono seduta in bus, mezza addormentata, con lo sguardo perso a cercare nella mia mente come potrò spiegare al meglio il Teorema di Pitagora, che ormai spiego da vent'anni e che ormai non mi affascina molto, ma a loro deve sembrare che E' MERAVIGLIOSO.
Il locale accaldato e umido che ci trasporta verso i nostri destini è affollato di ragazzi, alcuni svegli e chiacchierini, e mi giungono brandelli di conversazione
-..no la domenica vado da mio padre, ma non dormo lì, se mi piacerebbe andare sabato?... si, no, non dormo lì..lui ha una nuova fidanzata e ...però sono contenta, lei è gentile-
-Beata te, io non vado quasi mai, lui viaggia...cosa? No, mia mamma non lo sopporta, ma io andrei volentieri..no, non ha una tipa, è solo...ma va sempre in giro...no è che mia mamma fa di tutto per non farmi andare -
Ora le guardo sono tre, avranno dodici anni e una vita sulle spalle. Sono graziose, vestite all'ultima moda, paiono serene e ridono.
La terza si intrufola nel discorso
- Io no, vado ogni week end, lui ha una nuova ragazza, ma sono simpatici...lei è una mulona, ma fanno cose fighe, hanno una casa figa , vado volentieri, sto un po' con lui e intanto mia mamma va per le sue, col suo tipo...adesso mi sono abituata...ma all'inizio non facevo che piangere...
-.....a me l'hanno detto che avevo otto anni, mica capivo cosa stessero dicendomi, finché mia madre mi ha detto ci separiamo e papà va via...mi è scoppiata una bomba in testa, non capivo più niente, mi sono chiusa in gabinetto e non volevo più uscire, volevo urlare ma avevo paura di spaventarli e allora mi sono morsicata il braccio e mi è venuto sangue...poi ho aperto perché mi è venuta paura....
- .....a me niente!....un giorno è sparito e mi han detto che era in viaggio per lavoro, poi ho capito. Adesso lo vedo spesso, ma all'inizio è stato un casino..senti, ma quella di storia interroga oggi?
- si e non ho studiato niente, ero da mio papà e non avevo i libri, che erano a casa di mia mamma,...speriamo bene!
-io si ! ti ripeto di corsa -
- dai...dimmi...-
E così scivolano dalla tragedia al quotidiano come se tutto fosse routine.
Tre ragazze/bambine con tre storie da donne, vissute da donne, ma per fortuna poi riescono a tornare ragazze, con i problemi di tutte le ragazze, la scuola, il rossetto, l' ipod che non va.

Capolinea...si scende...tanti ragazzi e ragazze frammisti ad adulti si riversano dalle porte sulla strada e iniziamo tutti la marcia verso la scuola...sono tanti, tantissimi: media e liceo insieme e tutti fuori ad attendere il suono della campanella.
Devo infilarmi tra un muro umano fatto di zaini, cartelle, chitarre e ragazzi, chiedendo scusa, permesso, fammi passare finché riesco a raggiungere la porta e finalmente la varco. Lei sbatte prepotente, dietro alle mie spalle, con la sua potenza di antica porta absburgica che deve sempre farsi notare, per la fatica che richiede ad essere aperta e la violenza chiassosa con cui si chiude.
Sono in atrio e ...il silenzio mi avvolge.
Durerà poco, ma intanto me lo godo...ho tempo per pensare ad un Pitagora alternativo...sbagliato!!
La bidella mi rincorre con un plico gigantesco di circolari da firmare.
Detesto le circolari..ogni imbecille che scrive alla scuola dicendo che lui fa un corso di uncinetto ha l'onore di veder trasformata in circolare ai docenti la sua proposta, e nel mare magnum delle proposte, finisce che perdi le più interessanti.
Ma perché, mi chiedono, se voglio fare un corso di aggiornamento a Catania me lo comunicano e devo anche firmare per presa visione? .Mi piacerebbe anche, Catania non l'ho mai vista,ma dovrei chiedere ferie e pagarmi tutto:vitto ,alloggio, viaggi e corso.
Possibile che non esista un sistema per filtrare lo spam??
Niet..dobbiamo firmare tutto.
Inizio a firmare, ma suona la campanella di entrata dei ragazzi, mollo tutto, mi precipito in sala insegnati a prendere il registro di classe, i registri personali e mi fiondo all'ascensore : le mie classi si trovano al quarto piano di un palazzo del '34, dell'era dei fasci, che ha voluto copiare tutta l'opulenza della struttura absbugica cittadina .... ma “allargandosi” un po', cioè i piani sono altissimi.
Noi docenti prendiamo l'ascensore, che io chiamo tradotta militare tanto è lento ad andare a venire a far tutto,ma almeno mi sopraeleva, invece i ragazzini devono farsi le scale a piedi con zaini, cartelle da disegno più grandi di loro, chitarre e chi più ne ha più ne metta.
Arrivano in casse che grondano sudore e chiedono di andare a bere...ma: vietato, non si puo' uscire dalla classe se non per gravi ed impellenti motivi e il bere non è contemplato.
Oggi è stato consegnato il Regolamento di Istituto che ribadisce che non si esce di classe, assieme al divieto dell'uso dei cellulari, al divieto di tenere comportamenti scorretti, al divieto di : molestie sessuali, spaccio di droga ed alcool.
Quando lo hanno visto ,quelli di seconda, cui, per disposizioni superiori, l' ho dovuto illustrare, c'e' stato chi mi ha chiesto cosa fossero le molestie sessuali.
Bhe..insomma..mica tutti sono abituati a sentir parlare di molestie sessuali a 11 o 12 anni e io come lo spiego??
Mi sono arrangiata!
C'era chi mi guardava come una marziana e chi guardava anche il libricino che si trovava in mano come una cosa ufo: costoro erano i due ragazzi stranieri, uno serbo e l'altro appena giunto dall'Australia, che non capivano perchè mai si dovessero mettere queste cose in un regolamento...mi sono arrangiata pure io a spiegare...ma pure io non capisco questo bisogno di codificare, incasellare, prevedere il tipo di punizione, alla Cencelli maniera, tabulando ogni possibile infrazione di un ragazzo...
Poco mi ci ritrovo in questa nuova scuola, persa di vista la ragionevolezza, si passa alla massificazione di tutto e si dimenticano i problemi e gli individui.
Da una scuola dell'obbligo e non mi sarei attesa piuttosto una riflessione su “che fare” se avvengono fenomeni quali spaccio e molestie sessuali, un chiedersi dove ho sbagliato, dove abbiamo sbagliato, chi ha sbagliato, ma non come punirli... ma questa è la scuola con alti e bassi e con la burocrazia dei nuovi dirigenti che avanza come l'edera, splendidamente verde all'esterno ma che ammazza ogni cosa su cui si avviluppa.


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martedì, gennaio 01, 2008

Si riparte

Insomma…mi ero scocciata di scrivere ed ecco che, ad un anno di distanza quasi, arriva l'avviso del mio contatorino messo nel blog che mi dice …guarda che nessuno ti legge, tu non scrivi un fico secco e se continui così tra un mese ti togliamo il servizio…...le visite erano proprio pochine, ma mi spiace perdermi il contatore che mi avvisava quando uno dei mie tre amici leggeva le mie scempiate, e così riprendo.

Buon 2008 mondo !



Lunedì torno a scuola : quest'anno ho solo due classi, una seconda e una terza quindi i ragazzi sono quelli dell'anno scorso più tre che ripetono in terza. Una dark: capelli rosso viola a ciocche, calze rigorosamente nere a rete e stracciate che finiscono in anfibi al polpaccio ovviamente neri, guantini in tono, senza dita, a rete e stracciati, bracciale nero con spuntoni e borchie in metallo, cintura a catena penzolante con borchie su abbigliamento rigorosamente nero occhi bistrati di nero e voglia di far del bene…niente.

Nella stessa classe c'è la bella ripetente che proviene dalla terza dell'altr'anno: bionda, occhi azzurri, tette ammiccanti dalla scollatura, guance del culetto ammicanti dai calzoni, ombelico che spunta dalla maglietta troppo corta che lei tira disperatamente giù perché sa che mi arrabbio, con risultati inesistenti; veste sempre di azzurro, bianco e beige un volto angelico che fa bella coppia con l'amica punk, subito diventata tale, accomunate entrambe da un gran feeling: voglia di fare..niente!!

C'è ancora una ragazza che proviene dalla terza dell'anno scorso: è quarta di una famiglia di sette . Alta, grossa, grande e timidissima, non ha mai capito assolutamente niente di matematica, nemmeno come si sommano due frazioni semplicissime, ma l'hanno sempre voluta promuovere e lei ha sempre arrancato. Io volevo fermarla perché pensavo che nel suo caso le sarebbe servito e invece no…avanti… se non sa le tabelline, se non sa cos'è un quadrato, se non sa fare una moltiplicazione….poco importa…"mi ha fatto un temino…da più che suff." .

Alla fine all'esame è crollata miseramente, han detto un'esperienza formativa, ma secondo me una cattiveria. Con le norme Moratti non c'era più il giudizio di ammissione e così ha dovuto affrontare una prova per la quale non era assolutamente preparata.
Ora è felice, scrive nei temi che si trova bene nella nuova classe, che capisce, che ha dei compagni di classe che l'aiutano e ora studia, vuole dimostrare che è in grado di farcela, e comincia a chiedere se non capisce e protesta se non trova giusto un giudizio…insomma ho finalmente davanti una persona.

Bocciare è sbagliato, ma quando vedi che uno non ce la fa proprio perché mandarlo avanti, perché lo fermino altri alle superiori così tu hai la coscienza pulita? Lei aveva bisogno di un anno di pausa ma nessuno voleva avere rogne con la madre e quindi la si promuoveva, per pigrizia, per pietà, una pietà pelosa che non aiutava lei ma liberava noi.

Ora lei sta bene ed io sono contenta di averla fermata, una dei sette ragazzi che ho fermato in trent'anni.


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