Alle 12 e 35, con solo un’ora di ritardo sulla tabella di marcia, gli esami sono terminati.
Chiusi i libroni dei verbali, sigillate le buste con le tracce, firmati gli elaborati, i verbali, i tabelloni provvisori le schede.. alla fine ho fatto circa 130 firme e la dea burocrazia è stata soddisfatta, ha avuto il suo rituale sacrificio di carta inchiostro e tempo.
Oggi è stata la giornata in cui c’erano LORO.
Ma c’era anche lui, Sandro, sempre tanto diligente, tanto quieto, sempre al suo posto, considerato da molti colleghi un niente, ma per me un ragazzo speciale.
Sandro ama le scienze, le studia quasi con devozione e per far scienze sa che deve esser bravo anche in matematica, quindi a cascata, vuol bene anche a lei.
Ha fatto sempre tutto quanto poteva e sapeva, e sebbene alcune lo definissero un “po’ curto”, nelle prove nazionali è uscito alla grande; ma le prove nazionali sono una “cagata”, dicono diverse mie colleghe, meglio il buonismo di sempre che premia l’ossequio e la diligenza degli stolti: una, che ha fatto le peggiori prove nazionali, peggio di LUI, con un tre in matematica, ma tanto
perbene, rischiava di uscire con un otto, perché è una tanto
perbene e va premiata.
Solo una mia scenata ha evitato quel voto assurdo.
Ma lo stesso sette è andato a Sandro.
Troppo studio e troppo impegno alle volte fanno dei brutti scherzi.
Ha esordito con un argomento di scienze, ma è stato subito rimbrottato perché - ma insomma…tutti lo stesso argomento… !- esterna la solita collega, quella che insegna una delle materie più impegnative e nelle quali si può valutare abilità e competenze di ogni genere: ginnastica.
L’ho pregato di continuare lo stesso e ha iniziato incerto, ha ficcato i neutroni fuori dal nucleo e appena ho cercato di correggerlo le labbra gli si sono increspate, la lingua faticava a trovare nella bocca lo spazio per costruire le parole, e a stento, ha corretto ma le lacrime hanno cominciato a scendere, e non si fermava no più.
Lui, il ragazzo che scoppia in lacrime davanti alle compagne che lo ascoltano…penso che avrebbe voluto morire.
Non so come aiutarlo, chiedo alla presidente di commissione di interrompere per un attimo e lasciarlo in pace, di mandarlo a farsi un giro nei corridoi per ritrovarsi, ma non c’è nulla da fare. La collega di ginnastica interviene , perché lei sa cosa fare, e incomincia a chiedergli degli argomenti relativi allo sport....poi interviene la presidente e si siede accanto a lui.
Sandro quella non l’ha mai vista e lei cerca di calmarlo accarezzandogli la schiena, gli occhi si Sandro mi cercano disperati e io non riesco a fare NIENTE per lui: il maternage represso esplode, ognuna sta cercando di dimostrare la sua abilità nel calmare un ragazzo e lui affonda sempre più nella disperazione, parla di altro, sa le altre materie discretamente ma continua a guardarmi e non accetta il suo fallimento nella materia che ama tanto. Cerco di riscattarlo di fronte a se stesso ma appena ritorna a parlare di scienze le labbra si increspano per la vergogna e gli occhi si riempiono di lacrime.
Al diavolo le colleghe, parlo io, gli parlo io, non so se sarà bene, ma tento
- E’ vero Sandro, hai fatto male, non hai saputo gestire questa situazione nella materia che hai di più studiato, sarei sleale se ti dicessi il falso perché tu stesso lo sai, ma sarei anche sleale se non ti dicessi che ho la ferma certezza che questo è solo un incidente: anche questo è un pezzo della vita, un piccolo insegnamento di cui fare tesoro ,se riesci.. –
Gli occhi di Sandro paiono scavarmi dentro, sussurra un grazie e se ne va.
E alla fine sette, sette come la ragazza. tanto
perbene che merita un premio e l’altra, quella che ha fatto quasi scena muta, otto ,otto a maggioranza, viene modificato anche il voto dell’orale, sempre a maggioranza. Alle volte mi chiedo perché fatico tanto a correggere gli elaborati e a far studiare i ragazzi durante l’anno se poi questa stramaledetta maggioranza sconvolge tutto, alza o abbassa i voti, e un docente che fa due ore la settimana con un alunno può decidere, assieme agli altri docenti che fanno due ore con l’alunno, che costui merita otto, a maggioranza.
E vabbeè…...e poi..arrivano loro.
LUI non ha ovviamente studiato un fico secco, non ha portato niente se non la sua illustre persona, perché si vergognava a portare i disegni, visto che erano brutti, perché la relazione di scienze non la trovava, perché musica la sa e non serve la relazione. Gli viene chiesto, non da me, perché non abbia mai studiato matematica e lui risponde che tanto non la capiva ed era inutile, che lui non è portato per la materia. Farà il liceo linguistico. Evito di interrogarlo, non so se sarei capace di non essere aggressiva e quindi preferisco lasciar perdere… sei …promosso.
LEI: lei viene vestita con una “lacost” bianca e con dei jeans abbastanza alti, con i capelli raccolti, senza bistro e senza unghie nere.
LEI è un’altra, spero non sia solo forma.
Inizia a parlare ed è evidente che ha studiato come poteva, quello che poteva nel modo migliore che poteva.
Sempre “quella” di ginnastica se ne esce dicendo che ha imparato tutto a memoria, lo dice a noi, ma pare che lo senta anche lei e infatti si blocca.
Le chiedo un altro argomento , che esula dalla sua proposta di esposizione, le chiedo di parlare in generale delle dipendenze. Affronta il tema correttamente, come sicuramente “quella” di ginnastica non avrebbe saputo fare, e parla delle dipendenze da cellulare, dal cibo, dalle droghe legali e illegali, parla degli sballi, del perché i ragazzi cercano lo sballo e del perché secondo lei è rischioso. Un ragionamento a tutto campo, da adulta, ma alla fine quella di ginnastica le fa il fervorino dicendole che è troppo tardi per dimostrare impegno.
LEI sbianca:
- Sono bocciata allora?-
E NO!!!
Ora devo tappare la bocca a quella strega, basta!!
- La professoressa ti sta dicendo la sua opinione personale, ma qui stai facendo un esame davanti ad una commissione, e la commissione valuterà. Il tuo esame è finito e puoi andare-
Le si apre in un sorriso, ha capito che la strega non ha tanta voce in capitolo, si alza, gira attorno alla tavola e viene da noi e ci bacia tutte, ringraziando per quanto abbiamo fatto per lei, ci bacia tutte meno la strega!
E’ finita, torno a casa stanca e sudacchiata, ma ancora devo fare quanto ho promesso ai ragazzi.
Scrivo in una posta da Facebook a Sandro : - Per me sei sempre uno da nove!-
Scarico sul computer le foto che ho fatto durante gli esami: ho fotografato i piedi di tutti, certe volte andando anche sotto il tavolo, quando la presidente non c’era, altre in corridoio e nell’aula di attesa.. Ridimensiono le foto e le pubblico su Facebook…saranno loro a riconoscersi e a mettersi i tag nell’album che ho fatto :
Piedi da esame- esame con i piedi
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