lunedì, marzo 31, 2008

Con lui perderò?

Avanza trascinando i piedi, con lentezza esasperante. Pare non aver chiara la direzione che sta seguendo; i pantaloni con il cavallo fino al ginocchio, la felpa over size, le catene penzolanti al fianco che tintinnano, sembra uno zombie.
Poi alzi lo sguardo e scivoli dai piedi alla tesa percorrendo il suo metro e ottantadue di altezza e trovi un volto imbronciato da bambino, i capelli castani ed arruffati e la testa piegata verso il basso per poterti guardare da sotto in su nonostante la sua altezza.
Quando parla sorride sempre, ma è un sorriso strano, da sconfitto.
Ha la consapevolezza che sarà bocciato e annega in un mare di incertezza e di fallimento che non gli consentono di tentare nemmeno quando qualche cosa la sa.

E' in seconda media. Visto da lontano , senza punti di riferimento, pare un ragazzino delle elementari, poi lo guardi con attenzione e ti accorgi che è un molosso, alto, robusto e sconsiderato. Non si rende minimamente conto della sua forza ed è finito più volte in presidenza a causa di sberle, tirate per gioco ai compagni, che avevano lasciato il segno.
Io non riesco mai ad arrabbiarmi con lui: mi guarda come un cucciolo impaurito dall'alto del suo metro e ottanta.

L'anno scorso faceva bene in matematica, aveva intuizioni quasi geniali per soluzioni alternative a problemi proposti. Se uno è in grado di inventarsi una soluzione non può cadere nella incapacità totale, tanto da presentare verifiche quasi in bianco.
Non capisco assolutamente cosa gli sia successo.

Il suo babbo viene spesso a parlare, il babbo è uno tosto, gran lavoratore, che si dispera per gli insuccessi del figlio e velatamente incolpa la madre, con cui il ragazzo vive, di non seguirlo. E' il solito ragazzino figlio di separati. Ma lui non è il solito.
C'è qualche cosa che non capisco nel suo sbracamento totale, sia fisico che mentale, nell'abbandono di ogni voglia di combattere e nel suo rifugiarsi in una nuvola di niente.
Per la sua altezza è molto ricercato negli ambienti del basket, ma a lui non la cosa non interessa, fa anche lì il minimo indispensabile.

Suo padre mi ha chiesto di parlargli, di fargli capire che se si rimette in pista può ancora farcela, e siccome anche io la penso così oggi l'ho chiamato fuori:
-Perché non fai niente, hai rinunciato, pensi che verrai bocciato?-
-Sì- e non mi ha risposto altro.
Mi ha guardato negli occhi e si capiva che era un si sincero e sconsolato.
Si è seduto su un banco che stava in corridoio per non essere tanto più alto di me, mi ha detto che lo imbarazzava guardarmi "da su".
Allora gli ho detto le cose di sempre, che se avesse fatto decentemente in matematica ed in scienze e magari in italiano scritto e in qualche educazione poteva sperare di rialzarsi.
Mi ha di nuovo guardato negli occhi e mi ha detto:
- Non lo sapevo, ma non è troppo tardi ?-
- Non è mai troppo tardi, dipende dall'impegno che ci metti, dalla voglia che hai di faticare, se ci stai io ti aiuto-
Di nuovo mi ha guardato negli occhi, ha sorriso e sul viso si è aperto uno spiraglio di speranza, anche io ho sperato gli si fosse parato davanti uno sprazzo d'azzurro.

Ho sperato.

Dopo il riposo ho ripreso a spiegare, lui se ne stava tranquillo ed attento nell'ultimo banco…se ne stava attento…per cinque minuti. Poi ha ripreso a chiacchierare, a dondolarsi sulla sedia e mi ha chiesto di uscire perché non si sentiva bene.
Lui, ecco lui non riesco a capirlo ne ad aiutarlo, capisco solo che a scuola sta male, che è spesso deriso per le sue frasi senza senso ma capisco anche che questo ruolo che si è disegnato addosso non se lo vuole togliere ed io sono inerme.
Gli parlerò ancora ma temo sia una battaglia persa.



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sabato, marzo 15, 2008

Il blog.. continua

Poiché tutto taceva e il blog continuava restava in rete, ho cambiato tattica.
Durante l'ora di informatica, in cui si lavora a piccoli gruppi, ho avvicinato la ragazza proprietaria del blog:
- ma tu non guardi mai il tuo blog?-
- perché? -
- perché ti ho scritto e tu non mi hai risposto -
- impossibile, al mio blog si accede solo con messenger e solo i miei amici!-
- sei sicura.
- certo, le si confonde con quelli della E, quelli che sono stati sospesi -
- ma non sei tu lucia94? E come mai io so che è tuo, che ci sono le foto delle tue amiche ed i vostri commenti?-
La bimba impallidisce.
La faccio sedere accanto a me, apro un browser, vado sul solito Google e per la ricerca digito tre parole: blog e i cognomi di due insegnanti… e.. ta_tan….. come prima voce nella ricerca compare il_ di_lei_blog… allora comincia a piangere a singhiozzare, corre in bagno perché ha conati di vomito.
A me dispiace che stia male ma devo confessare che gongolo.
Non sarà punita in alcun modo ma dovrà spiaccicare il muso sulla sua stupidità.

Quando torna le spiego che ha fatto un blog pubblico, anziché privato e che lo deve cancellare immediatamente se non vuole conseguenze, perché di fatto lei e le sue amike hanno insultato pubblicamente delle persone.
- ma non so come fare non ho messenger e non ho la password-
- arrangiati! Vai in bagno e …io non so niente…telefona a tua madre, che lo cancelli lei, ma deve sparire.
Allora va e poi torna sempre in lacrime, sempre stravolta mente la sua amica di avventura che è li, la guarda con il suo sguardo beota da "seppa lessa" e nemmeno interviene per aiutarla, fa finta di niente.
E' un'altra che la consola e aiuta, un'altra che non c'entra, o pensa di non c'entrarci, ma che ha presente il concetto di solidarietà ed interviene a suo favore chiedendomi di scusarla.
- Le scuse non c'entrano qui, qui si tratta di capire cosa si può e cosa non si può e, dimenticavo di dirti, che c'è anche una tua foto lì pubblicata, lo sai? -
Mi guarda e ammutolisce, a questo punto pure lei è in qualche modo coinvolta.
Loro non sanno che la mia è una recita perché imparino a stare sulla rete intelligentemente e mi temono.. ma ora va bene così.
Lucia, la owner, mi dice che la madre non sa come muoversi. Trasgredendo tutte le regole dell'Istituto accetto di parlare con la madre al cellulare, le rispiego il fatto e la genitrice, quella che "mia figlia è una ragazza tanto a modo", dice che non sa come scusarsi, che verrà a prenderla a scuola immediatamente per cancellare tutto.
Si scusa e si riscusa.
La ragazza esce da scuola per malessere (vero a questo punto) ed io continuo la lezione.

Finisco alle due.
La genitrice mi aspetta fuori da scuola assieme alle tre incriminate. La protagonista pare più serena e mi dice subito che tutto è stato cancellato e che il blog è stato reso privato. La madre si scusa, ma più blandamente. La " seppa lessa" nega di aver scritto cose pesanti sul blog, la madre definisce la bloggata una ragazzata e tende a considerare la cosa meno grave di due ore prima, tanto ora non c'è più!
E NO!
Non è che così si manda tutto in cavalleria, devono sapere che resta traccia di quello che fanno.
Comunico alla madre che la pagina è ancora reperibile in rete perché presente nella copia cache di google e che comunque, onde evitare che quanto accaduto venga successivamente negato, io mi sono fatta una copia della pagina.
La madre ridiventa seria, la ragazza ammutolisce, la "seppa lessa" non capisce cosa stia di nuovo accadendo, la terza sorride persa nei suoi sogni.
La madre si preoccupa, chiede quali provvedimenti intendiamo prendere.
- Nessuno , signora, le ragazze non hanno trasgredito a delle norme relative all'istituto e non hanno, come l'altra classe, pubblicato foto fatte in aula ed in bagno con il cellulare. Facciamo un accordo sulla parola, la preghiamo di parlare con le mamme delle altre due affinché sorveglino l'operato delle figlie, nessun docente intende denunciarle per pubblici insulti, ma vorremmo che le ragazze fossero più attente nel pubblicare materiali e foto, vorremmo che voi insegnaste loro a non farsi male da sole.-
Ci salutiamo con un patto una stretta di mano ed un sorriso.
Speriamo abbiano capito.


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lunedì, marzo 10, 2008

I blog

Da sempre, anche nelle scuole medie, i ragazzi fanno blog ....il da sempre è un po' relativo…insomma da almeno cinque anni io so che li fanno, ultimamente di più … ma che male c'è … esternano … solo che 'sti scemi esternano pesante e si fanno beccare.
Un genitore della mia scuola ha trovato il figlio su un blog della sua classe con scritto di tutto e di più contro gli insegnati. Invece di risolvere la questione in famiglia e con le famigli ha ben pensato di farlo sapere agli insegnati i quali si sono indignati…ma soprattutto rattristai da tanta acredine.
Si sa che i ragazzi si fanno prendere la mano, ma quando dalle righe del blog traspare tanto odio, tanto rancore occorre anche mettersi in discussione e cercare di capire cosa è successo…
Ma non se ne parla!
Vanno puniti… boh! ..per cosa…??
I genitori potranno punirli, ma la scuola non si deve impicciare dei fatti commessi fuori, spettaerà al docente, se vuole, sporgere denuncia per calunnia.
I genitori hanno fatto cancellare il blog ai ragazzi che tra poco ne apriranno un altro dicendo le stesse cose ma in altro modo.

Anche una mia ragazza di terza (e chissà quanti altri) ha un blog sul quale scrive i suoi pensieri fitti fitti di k e x anche quando non serve…parole di ragazzi….ma la furba, seguita a ruota dai commentatori, ha ben pensato di mettere i cognomi degli insegnati in un blog di spaces.live, quello cui si accede da messenger e che è linkato immediatamente dai motori di ricerca.
Se fai un trova mettendo i cognomi di tre docenti salta fuori la sua pagina con le esternazioni sue e degli amici.
Il Ds l'ha trovato ( ma non aveva di meglio da fare??) e mi ha detto di provvedere.
Io ho detto che avrei provveduto.
Sono andata sul blog e ho scritto che è, che sono degli imbecilli, che i nomi non si mettono se no vengono beccati subito, che nemmeno le foto si mettono con riferimenti chiari, perché poi rischiano di trovasi un baldo giovane che commenta i loro post, che poi le va a prenderle a scuola e che poi viene fuori che ha cinquant'anni.

Mamma mai che nervi mi hanno fatto: la presunzione di essere irreperibili in rete dopo che per tre anni ho passato il tempo a spiegare che se uno vuole trovarli li trova, ma troppo stupidi, perfino mettere i cognomi con commento, docente per docente.
Il giudizio sul mio nome non c'era o meglio c'era ma si prestava a molteplici e non gradevoli interpretazioni:

-nn diko nulla xk sennò servirebbero 1000000000000 pagine sl x spiegare tt l'affetto ke provo x lei... ( è 1 battuta ovviamente)........... voto??????????? no comment-
[traduzione: non dico nulla perché se no servirebbero 1000000000000 pagine solo per spiegare tutto l'affetto che provo per lei…(è una battuta ovviamente)…..voto?? no coment ]

Mamma mai che nervi mi hanno fatto le altre sgradevoli parole e commenti da parte di quella ragazzina che a me è sempre sembrata un po' falsa, ma speravo di sbagliare, e la cui madre si irrita sempre se le dico che è una chiacchierona:
-impossibile, deve sbagliarsi, mia figlia è una ragazza a modo, non si permetterebbe mai!-
Non so se la volta prossima che verrà sua madre le farò vedere la parolacce con cui sua figlia dipinge gli insegnati o lascerò perdere…. Forse è meglio conquistarsi la fiducia della ragazza piuttosto che una rivincita sulla madre stupida.

Mi viene da ridere se penso alla faccia la fanciulla che farà quando, guardando chi ha scritto sul suo blog, troverà il mio post.. Già la vedo che telefona alle sue tre amike (come dice lei) del cuore per dire
-oddio oddio…guarda qua ..e adesso…ci ha beccate…..cosa facciamo?-
Io sto zitta e vediamo cosa fa.
Se mi parla o se tace e cancella il blog, non pensando che io ne abbia fatta una copia….. ah ah ah (risata amara) …

Però mi dispiace, mi fidavo tanto di questa classe ed invece le tre disgrazie si sono dimostrate proprio meschine, nemmeno mi vien voglia di riportare alcuni orrendi commenti, l'unica cosa che mi conforta è che su questo blog non c'è odio, ne cattiveria…solo voglia di fare le grandi e tanta stupidità
Mia figlia, blogghista pure lei, mi dice
-…ma sei tremenda…e la libertà di espressione ???….-
Anche a lei ho dovuto spiegare che la libertà di uno finisce dove inizia la libertà dell'altro, ma soprattutto finisce prima di calpestare con fatti ma anche parole l'altro.

Per fortuna domani non ho scuola, altrimenti non sarei stata capace di far finta di niente…aspetto che mi sbolla e poi vedremo.

lunedì, marzo 03, 2008

Le percentuali e la vita

La seconda di quest'anno è una classe misteriosa.
Pare non ascoltino mai e non stiano mai attenti e non gli interessi niente di niente e poi….
Li scopri e ti innamori di loro.
Oggi ho spiegato le percentuali e che il 20% del 50% non fa 70% ma 60 %, che le percentuali non si sommano e che spesso i negozianti e mass media fanno una gran confusione su questo fatto e che spesso i negozianti, ma anche alcuni scaltri e scorretti politici, ci speculano ed altri politici no, ma sbagliano lo stesso perché la matematica non fa parte del mondo della politica.

-Ma come? E nessuno se ne accorge?-
-Pochi, troppi hanno detto "la matematica non fa per me" e si vedono i risultati!-
-Ma cosa c'entrano le percentuali con le nostre cose?-
-Sentito mai parlare di tasse?
E qui si è aperto un bailame tremendo, tutti a chiedere, tutti a cercar di capire, a citare questo e quello.
Allora ho cominciati a spiegare come funziona il nostro sistema di tassazione, in percentuale e a scaglioni.
Abbiamo immaginato un mucchietto di soldi, sulla lavagna l'abbiamo diviso in tanti mucchietti più piccoli e vi abbiamo applicato ad ognuno la sua tassazione in crescendo. Chi più mucchietti aveva più pagava ma non su tutti, la percentuale aumentava via via : per tutti il primo mucchietto tutti pagavano la stessa percentuale.
Uno se ne è uscito dicendo:
- ma mio zio diceva che è meglio tasse uguali per tutti, si capisce di più-
- ad esempio il 30% per tutti i soldi guadagnati? -
- si si… è proprio quello che diceva mio zio -

A dire il vero questa teoria è un po' vecchia e non capisco perché mai questo zio l'abbia tirata fuori, ma a me va benissimo per spiegare.
- Fate i conti su 1000 euro, e su 10000. Fateli con gli attuali scaglioni (che ho scritto alla lavagna e forse sono un po' sbagliati…) e poi provate a fare i conti anche con il 30% su tutti i soldini-
Passa un attimo e uno grida -ma così quelli che guadagnano tanto pagano sempre come quelli che guadagnano poco!-
-Ma hai fatto i conti?-
-Ma non servono, si capisce subito!-

Bravo, penso tra me e me, ma vallo a spiegare a quelli che l'hanno proposto e sostenuto per anni…o forse non serve spiegare, lo sapevano benissimo.

A questo punto si sono aperte le porte del mondo e tutti chiedono, educatamente, ma chiedono e con grande curiosità:
Cos'è il PD, perché si torna a votare, cosa è il '68, cosa significa cambiare il modo di votare
Ecco che uno ha già la risposta pronta, forse confezionata in casa, ma c'è:
-Con questo metodo di voto un partito piccolo piccolo decide per tutti-
Lo guardo e allibisco…questo poi non è nemmeno italiano e ha già capito tutto..

Allora inizio a spiegare cosa è stato il 68 il 77 e gli anni di piombo…
-ma le br sono di sinistra?
-sono asassini e non stanno da nessuna parte, vogliono aver sempre ragione loro!-
-ma anche i politici vogliono aver sempre ragione loro-

Ebbene, mi tocca spiegare cosa significa democrazia, rispolverare antiche frasi che avevo riposto per far capire a questi cuccioli che la ragione imposta con la forza non è una ragione, ma un errore spaventoso che può portare a tremende conseguenze, che 68 e anni 70 sono due cose diverse, che un movimento voleva costruire e l'altro distruggere…
-ma santo cielo, possibile che nessuno vi dica queste cose. Non le fate in storia, in italiano? Io insegno matematica!-
-prof. la prego vada avanti stiamo buoni, nessuno ce le dice queste cose!-

Mi accorgo che forse li sto influenzando ed è l'ultima cosa che vorrei, quindi spiego loro che tutti gli insegnanti hanno delle idee e che non esistono i prof. super partes: anche io ho le mie idee e quindi, quando espongo, sono condizionata, anche se cerco di non farlo, dalle mie opinioni.
Li invito a diffidare sempre di chi dice che a scuola la politica non entra.
Entra ogni giorno, con il progetto educativo, con le scelte se fare o no una certa gita , non entra o non dovrebbe entrare la visione dei partiti, ma la politica fa parte delle scelte quotidiane di ognuno di noi.

- Voi dovete essere tanto saggi da ascoltare, capire e scegliere sapendo che tutti sono un po' di parte nella spiegazione, anche se non vorrebbero, lo sono, e anche io .-
Mi guardano un po' sospettosi, alcuni penso credano li stia prendendo in giro, ma intanto il discorso va avanti, mi chiedono le cose più diverse, cosa è l'inflazione, perché i prezzi aumentano, perché i telegiornali e i loro genitori dicono che costa sempre tutto più caro, se è colpa di Prodi, dell'euro, dell'Italia.

Cerco di barcamenarmi evitando di esporre come uniche possibili le mie opinioni, mettendo sul piatto anche le altre.

Mi ascoltano, domandano ordinatamente, ascoltano in silenzio e passano quasi due ore senza che ce ne accorgiamo.
Sono le ultime due ore di una lunga giornata, la quinta e la sesta, e loro hanno partecipato, tutti, con interesse e curiosità.

Mai avrei pensato, mai avrei creduto che dei ragazzini di seconda sapessero ascoltare con attenzione problemi così complessi…forse qualche cosa sta cambiando !


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